Giustizia ed egualitarismo
Giustizia distributiva non significa egualitarismo
Per il nostro appuntamento settimanale di economia e dottrina sociale, proponiamo una meditazione tenuta durante il tempo quaresimale (pubblicizzammo qui la sessione di conferenze online) da Padre Ambroise-Marie Pellaumail della Fraternité Saint-Vincent-Ferrier su Youtube.
Padre Ambroise-Marie ha proposto una riflessione filosofico-morale sulla giustizia, mostrando le sue implicazioni concrete nelle relazioni umane; ai nostri fini, preziosa anche in ambito economico. La giustizia fa parte delle virtù morali e consiste nel:
rendere a ciascuno ciò che gli è dovuto,
secondo una certa uguaglianza.
Viene anzitutto distinta:
la giustizia commutativa, che regola gli scambi tra individui, garantendo la corresponsione del prezzo dovuto secondo un "eguaglianza stretta" tra i beni scambiati,
la giustizia distributiva, che attiene al compito dell’autorità di distribuire beni e oneri in modo equo, secondo il bisogno e il merito, non secondo una rigida uguaglianza. Da notare che questo tipo di giustizia non corrisponde (necessariamente) a un egualitarismo in senso rigido; l’esempio è quello della madre che distribuisce il cibo in maniera diversa a seconda delle esigenze fisiche dei figli.
Entrambe sono fondamentali per il corretto funzionamento dell’economia e della società.
Oltre alla giustizia in senso stretto, il testo illustra l’importanza delle cosiddette virtù annesse, che entrano in gioco quando manca il “dovuto” o l’“uguaglianza”:
da un lato le virtù di venerazione, che si applicano nei rapporti con i superiori (Dio, i genitori, i maestri, i benefattori), dove il “dovuto” non è restituibile in misura pari;
dall’altro le virtù di civiltà, che mantengono la forma della giustizia (l’uguaglianza) ma senza un obbligo vero e proprio (come la cortesia o l’affabilità). Queste virtù derivano dalla gratuità e mettono “olio negli ingranaggi” dei rapporti umani.
Entrambe non sono opzionali: sono essenziali per un’economia umana, capace di integrare il principio della gratuità con quello della reciprocità.
Buona lettura.
Gabriele
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